Un Viareggio dalla doppia anima quello che si presenta per la prima volta davanti ai propri tifosi: sparring partner la Nocerina, sempre vittoriosa ai Pini fino ad oggi, ma cambiata sensibilmente nell'organico e negli obbiettivi stagionali.
Stavolta tra bianconeri e molossi è pari, ma gli uomini di Miggiano possono essere sì da un lato soddisfatti per i progressi espressi, sia rammaricati per una vittoria sfumata a seguito di un atteggiamento un po' troppo remissivo nella seconda parte della gara.

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Cambieranno molte cose in questa stagione, ed è cambiato molto anche il Viareggio, nella speranza che l'unica cosa a non cambiare sia il risultato finale: il raggiungimento dell'obbiettivo sportivo e societario.
Cuoghi saluta dopo un anno e mezzo (dopo Aglietti è l'allenatore con più panchine della gestione Esperia) e dopo aver fatto conquistare la salvezza che vale doppio, proprio in funzione dei meccanismi che porteranno di diritto le zebre nella nuova LegaPro a categoria unica dal prossimo anno. Arriva Roberto Miggiano ad allenare una truppa bianconera molto cambiata, che conta dopo il saluto di capitan Fiale, nei soli Gazzoli, Pizza e Carnesalini il nucleo storico della squadra. Quest'ultimo in attesa del rientro dall'infortunio, anche nell'insolito ruolo di direttore sportivo accanto al presidente Dinelli.

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Foto: VersiliaToday

Il calcio come nella vita, nella pur piccole ed effimere dimensioni del rettangolo verde e dei 90 minuti, può arrivare ad essere espressione di tutto e del suo contrario, può dare e può togliere tutto nella frazione di un secondo.
Oggi il Viareggio si è ripreso quello che gli era stato tolto, per sua ingenuità e non, tre anni fa in quell'ultima giornata col Benevento. Quella fu la prima di tre stagioni nei quali la salvezza, obbiettivo dei bianconeri, è sempre arrivata dopo l'appendice dei playout, esaltanti per il risultato finale comunque sempre conseguito, ma tremendamente duri da affrontare in quegli 8 giorni tra gara e gara che decidono le sorti di una stagione lunga 9 mesi.

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Le somme si tirano alla fine, è vero, ma a 90 minuti dalla chiusura della regular season il Viareggio può temere davvero di aver sprecato l'occasione di portare dalla sua parte il match ball per la salvezza diretta da giocare domenica prossima.
Non che fosse facile portare via punti da Barletta, cosa tra l'altro che è riuscita solo in 4 delle 15 trasferte della stagione, ma uscire sconfitti così e a testa bassa davvero lascia l'amaro in bocca a tutta la truppa bianconera.

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Il Viareggio interrompe di prepotenza la crisi di risultati che l'ha portato suo malgrado a dover rincorrere l'obbiettivo salvezza diretta: vince contro la seconda della classe Perugia e ritorna a fare dello Stadio dei Pini il suo fortino inespugnabile.
Una prova di attenzione e di sofferenza quella degli uomini di Cuoghi, ma anche dell'astuzia e dell'opportunismo necessari a fare il gran colpo, che adesso fa agganciare alle zebre il Prato, ancora davanti per differenza scontri diretti ma adesso nel mirino per questo finale di stagione dove tutto torna possibile.

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Non era mai successo sotto la gestione Cuoghi di inanellare tre sconfitte consecutive, quattro se si considera anche il passo falso di coppa. Eppure il Viareggio vive a tre giornate dalla conclusione il suo momento più difficile, con la vittoria che manca da più di un mese e una sterilità offensiva che inizia a far inpensierire.
Un campionato equilibrato dall'inizio alla fine come più volte detto si gioca su ogni punto conquistato, e un pareggio a Pisa sarebbe valso oro visti i risultati delle quattro dirette avversarie alla salvezza. Una, la Paganese, si è praticamente tirata fuori.

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E' durata 12 partite, e più di un intero anno considerando anche la passata stagione, l'imbattibilità interna del Viareggio, che per la prima volta esce sconfitta tra le mura amiche impattando contro la forte Nocerina, in un match che ha avuto poco da mettere in discussione. E' anche la prima volta che i bianconeri non vanno in rete in casa, e la classifica resta bloccata già da due turni, cosa mai avvenuta in tutta la stagione.

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Quello che si era limitato a un presagio domenica scorsa si è concretizzato nei fatti e nei numeri: il Viareggio per la prima volta in stagione scende il gradino della salvezza diretta ed entra nella quartina dei playout, complice l'andamento pessimo in trasferta che rischia di annullare quanto di buono fatto finora ai Pini: i soli 6 punti fatti in trasferta dopo 25 giornate sono il peggior bilancio esterno da quando le zebre sono in Prima Divisione.

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