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Eccola tornare incredibilmente, nel momento più opportuno, la vittoria che al Viareggio mancava da mesi, da quando i bianconeri sognavano la salvezza diretta forti di un girone d'andata di ben altro livello.
E quella squadra attenta e a tratti spettacolare si è rivista proprio ai Pini, quando ormai si era persa anche la speranza di poter giocare tra le mure amiche per i noti problemi di prefiltraggio, così come avvenne esattamente un anno fa.
Il Cosenza, venuto a Viareggio a far paura con il nome della sua compagine e dei suoi giocatori, è invece incappato nella rediviva solidità atletica e psicologica degli uomini di Scienza, che correndo per 90 minuti hanno annullato la superiorità tecnica dei cosentini.

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Tralasciando per una volta il racconto del campo, dove il Viareggio ha conseguito la 15° sconfitta stagionale (l'anno scorso lo score si era fermato a 12), scorriamo direttamente al fischio finale della stagione regolare, momento che i bianconeri attendevano per conoscere l'avversaria designata per lo spareggio salvezza.
E proprio all'ultimo minuto, con l'Andria che raggiunge e sorpassa clamorosamente la Ternana, il Viareggio nel frattempo scivolato al penultimo posto della classifica pesca nell'accoppiamento playout il Cosenza, la formazione senz'altro più ostica da affrontare.
Ecco l'ultimo beffardo gioco del destino riservato alle zebre di mister Scienza, che con un ultimo punto avrebbero invece evitato i calabresi.

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C'è di buono che alla fine un punto è sufficiente al raggiungimento dell'obbiettivo minimo per la regular season, e grazie alla sconfitta della Cavese e al pareggio del Foligno, l'incubo retrocessione diretta sopraggiunto nelle ultime settimane è scongiurato.
D'altro canto il Viareggio persevera nella malattia da mura amiche, e infila il quarto pareggio consecutivo, che insieme all'equivalente filotto di sconfitte di inizio anno è la cartina tornasole del girone di ritorno dei bianconeri.

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Questione di risultati. Quelli che mancano al Viareggio ormai da troppo tempo, e che le dirette avversarie invece macinano con regolarità. E adesso che i bianconeri escono sconfitti da Cosenza, si guardano dietro e per la prima volta nella stagione si trovano a solo due punti dalla retrocessione senza appello.

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Non torna ancora la vittoria ai Pini, e per i bianconeri è ancora un pareggio che conferma gli uomini di Scienza sulla strada dei playout.
Questa volta cambia leggermente il copione, perchè è il Viareggio a portarsi per primo in vantaggio, grazie a un rigore decretato per un fallo di mano di un difensore del Barletta. Sul dischetto va Bocalon e non sbaglia, le zebre vanno sull'uno a zero e, pare incredibile, ciò non accadeva dalla gara casalinga con il Foligno.

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Nel posticipo serale, nel ritorno del derby che tornava dopo quasi quarant'anni, viene fuori un brodino che per le zebre invischiate nella bassa classifica è quanto mai insipido.
Replica perfetta del derby di andata, rossoneri e bianconeri pensano prima di tutto a non farsi male, ben coperti nelle loro retroguardie e poco propositivi davanti.
Però c'è anche da dire che il Viareggio la volontà ce l'ha messa, senz'altro più della Lucchese uscita tra i fischi, ma come al solito non bastano le buone intenzioni a buttare la palla dentro.

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E' ancora una domenica di grossi dubbi e domande sul futuro prossimo quella del Viareggio, che non ritrova la vittoria e anzi, come era successo precedentemente con il Gela, impiega buona parte del match a recuperare un risultato che rischiava di essere ben più pesante.
Da settimane ormai il copione dei 90 minuti è il medesimo, bianconeri che per disattenzioni o leggerezze passano in svantaggio per poi essere costretti a recuperare:

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