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Il Viareggio saluta i suoi tifosi con una sconfitta nel derby con i cugini pisani, ma come ormai ha insegnato questo strano campionato di transizione senza retrocessioni, l'attenzione non è più rivolta all'interno del rettangolo verde ormai da tempo.
I bianconeri a dirla tutta, l'obbiettivo stagionale l'hanno nuovamente raggiunto: svanito il sogno playoff (quest'anno allargati fino alla 9° posizione) mister Lucarelli è riuscito a portare i ragazzi fino al quintultimo posto, valevole per non incappare in decurtazioni di quei contributi federali così vitali per il futuro della società.

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L'obbiettivo più importante è stato raggiunto la scorsa settimana, quando l'Ascoli si è visto comminare ulteriori 3 punti di penalizzazione, scivolando così a -7 dal Viareggio e lasciando matematicamente strada libera ai bianconeri per l'approdo finale al quintultimo posto, traguardo valevole per ottenere i vitali contributi federali senza decurtazioni. Target economico conquistato, che sulle rive del Tirreno è equivalente in tutto e per tutto alle precedenti salvezze raggiunte in questi anni di Prima Divisione: categoria che subirà una profonda rivoluzione nella prossima stagione, con il Viareggio che purtroppo non ha ancora la certezza della partecipazione, ma quest'anno non per questioni di campo ma societarie. Mai come oggi il futuro dell'Esperia Viareggio risulta incerto. Si vedrà.

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Un pareggio forse scritto, che può valere più per il Viareggio che per il Grosseto: i maremmani perdono il treno playoff, i bianconeri invece rimandano a 4 distanze l'Ascoli nell'ultima corsa utile di una stagione con scarsi obbiettivi.
Il quintultimo posto è infatti posizione che permette di accedere al 100% dei contributi federali per la prossima stagione, e per il Viareggio raggiungere tale obbiettivo è vitale come una salvezza conquistata sul campo.

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Se proprio non può essere considerata una vera e propria bestia nera, il Viareggio per il Perugia resta comunque un cliente scomodo: il pensiero corre alla vittoria dell'anno scorso determinante nel bene per le zebre e nel male per gli umbri, ma anche alla vittoria nel primo anno di Prima Divisione. Questa volta i bianconeri hanno messo paura ai grifoni nell'intervallo tra i due tempi, quando Piana di testa aveva insaccato la palla che ha portato momentaneamente gli uomini di Lucarelli in vantaggio.

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Ormai è acclarato che le motivazioni del Viareggio in un campionato che non lo vede più in lotta per nessun traguardo sono da ricercare nell'autostima degli stessi giocatori: da qui l'altalena tra prestazioni incredibili come quella con il Lecce, a passi falsi come quello di Ascoli. Se si vuole, il bello di questa squadra è che non si sa mai cosa può offrire ai propri tifosi dopo il fischio iniziale.

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Il Viareggio torna ad essere brutto e inconcludente come 10 giorni addietro, quando ancora non aveva regalato la bella prestazione contro il Lecce davanti al suo pubblico.
I bianconeri ormai fuori da ogni logica playoff allargato, restano in gioco solo per mantenere l'onore tra le più battute del girone: non considerando la Nocerina esclusa, le zebre guidano il quartetto di coda davanti a Barletta Ascoli e Paganese.

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Quando vennero stilati i calendari per la stagione corrente, in molti avranno guardato con attenzione alla data dello scontro con la nobile decaduta Lecce, fino a due anni fa in serie A e quest'anno avversaria del Viareggio. Pochissimi, forse nessuno, avrebbero scommesso su una vittoria per 2 a 0 proprio contro i salentini guidati da Fabrizio Miccoli, qui ai Pini.
Eppure il Viareggio batte il Lecce, e lo fa benissimo, grazie a una gara attenta, determinata, cattiva e cinica come poche si sono viste in riva al Tirreno in questi anni.

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Per ritrovare un Viareggio a secco per 5 turni consecutivi bisogna scorrere negli anni fino alla stagione di C2 di Alfredo Aglietti: quell'anno i bianconeri partirono bene ma a cavallo della sosta invernale subirono l'inversione di tendenza che li portarono poi a doversi conquistare la salvezza poi arrivata nei playout. Quest'anno si sa, nessuna retrocessione e come in quella stagione la società è garante e fiduciaria del lavoro del tecnico, ma per arrivare con dignità al traguardo simbolico di maggio serve comunque l'inversione di tendenza che mai è realmente arrivata.

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La differenza la fa la forma e non la sostanza, una sconfitta è una sconfitta, ma è più amara se arriva nei modi e nelle dimensioni di Viareggio-Salernitana. Giusto una settimana fa i bianconeri uscivano con 0 punti da Frosinone ma con la convinzione di aver giocato alla pari e a testa alta, in casa contro i campani sei giorni dopo tutto l'opposto.

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Il Viareggio incappa nella sconfitta in casa della capolista Frosinone ma con l'onore delle armi, in un match dove i ragazzi di Lucarelli sono rimasti in partita per tutti i 90 minuti.
Partiti con l'handicap dello svantaggio nel primo quarto d'ora su rigore, le zebre erano riuscite a riacciuffare il pareggio grazie a Galassi nel secondo tempo e addirittura sono andate vicine al vantaggio colpendo una traversa.

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