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Da oggi il Viareggio è di fatto in bilico, tra la zona salvezza diretta e l'ormai troppo familiare calderone dei playout che sempre ha fatto tribolare i bianconeri nella loro permanenza in Prima Divisione.
E' questo il dato che non fa godere a pieno un pareggio raggiunto come spesso è accaduto in extremis, un punto riacciuffato e due sottratti a una probabile antagonista per la corsa fuori dagli spareggi post-season.

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Di perdere ad Avellino ci stava, di perdere subendo il gol a 5 minuti dalla fine, su uno svarione difensivo mentre le altre concorrenti alla corsa fuori dai playout continuano a correre, decisamente no.
E fosse solo questo il bilancio della trasferta in terra campana sarebbe comunque nella norma delle cose, visto l'amaro bilancio esterno della truppa Cuoghi. Purtroppo c'è da registrare il serio infortunio capitato allo sfortunato Sergio Carnesalini: lesione al tendine d'achille e stagione finita. Viene così a mancare l'unico perno inamovibile di una difesa che gira spesso i suoi componenti, e che proprio in trasferta non è ancora riuscita a chiudere i 90 minuti senza prendere gol.

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Per la prima volta dall'inizio della stagione, forse il Viareggio ha davvero avuto paura di perdere l'imbattibilità interna che ancora perdura, e cosa ancor più grave di fallire uno degli scontri decisivi per la salvezza con gravi conseguenze per la classifica.
Invece, sebbene il gioco espresso nei 90 minuti non facesse sperare, i bianconeri si sono confermati ancora una volta guerrieri infaticabili e sono riusciti a ribaltare un risultato preziosissimo nell'ultimo quarto d'ora della gara.

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La cattiva influenza è il virus che ha messo ko già prima della partenza per Catanzaro Gazzoli e Pizza, che ha fatto rimanere in albergo Sandrini e che ha fortemente debilitato Furlan, Maltese e Calamai in campo.
Ma tralasciando le attenuanti del caso, la cattiva influenza è anche e soprattutto lo sterile roulino di marcia che le zebre raramente riescono a rimpinguare nelle trasferte di questa stagione: una controtendenza se rapportate alla gestione Cuoghi dello scorso anno, un ritorno alle precedenti stagioni con un'unica vittoria esterna e solo tre pareggi fino ad oggi.

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Che sia stata la sfortuna o più semplicemente l'incredibile deviazione di Martella a spedire il pallone là dove l'incolpevole Furlan nulla ha potuto, resta il fatto che ancora una volta il match con la capolista Latina viene deciso da un singolo episodio.
All'andata era stata una furba palombella calciata rapidamente dalla tre quarti a far passare i laziali, poi raggiunti sul finale di gara in uno dei tanti colpi di coda dei bianconeri, nel return match è stato l'esterno tutto corsa a siglare un clamoroso autogol a 20 minuti dalla fine nel tentativo di intercettare il pallone, in una gara in cui il Viareggio fino a quel momento aveva saputo tenere testa e non aveva subito particolari pericoli.

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E' netta la sensazione che il Viareggio a firma Cuoghi abbia una caratteristica che lo distingue dalle formazioni messe in campo dai suoi predecessori: semplicemente questo Viareggio non sbaglia le partite che contano. Ovvero quei match che da soli sono tasselli fondamentali per il raggiungimento della salvezza, e i bianconeri fino a questo momento non solo sono imbattuti in casa, ma ha sempre fatto punti pesanti con chi fino ad oggi l'ha seguita in classifica. Così è stato anche con la Carrarese, 6 punti tra andata e ritorno, un allungo sui playout che può tornare comodo alla vigilia del doppio turno esterno.

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Tre gol subiti. Tre espulsioni. E' questo il bollettino di guerra della terna arbitrale, o meglio del fischietto che ha di fatto messo la sua firma in calce al risultato finale di un match che senza ombra di dubbio poteva finire in pareggio o anche in una sconfitta, ma non certo in queste dimensioni.

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Viareggio-Benevento, gol e emozioni: ormai gli scontri tra "zebrette" e "streghette" sono un classico della LegaPro degli ultimi anni, e anche in questa occasione non sono mancati reti e ribaltamenti di fronte. Ennesimo 2-2, un punto che a priori si poteva anche firmare, ma che poi lascia con l'amaro i ragazzi di Cuoghi.

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